Internazionale
Tra gli squarci di Qaraqosh, città fantasma simbolo della «fine della cristianità in Iraq»
Qaraqosh Qaraqosh è stata liberata lo scorso ottobre, dopo più di due anni di occupazione. Color Fingerprint è il nome di un gruppo di artisti e artiste irachene che, ogni settimana, coprono i messaggi di morte con dei graffiti: hanno ribattezzato la loro campagna «Ritorno»
L'ingresso a Qaraqosh – Abacapress
Qaraqosh Qaraqosh è stata liberata lo scorso ottobre, dopo più di due anni di occupazione. Color Fingerprint è il nome di un gruppo di artisti e artiste irachene che, ogni settimana, coprono i messaggi di morte con dei graffiti: hanno ribattezzato la loro campagna «Ritorno»
Pubblicato più di 7 anni faEdizione del 22 agosto 2017
Qaraqosh, antico insediamento assiro a prevalente vocazione agricola, un tempo il più grande centro cristiano d’Iraq con oltre 50 mila abitanti, ora è una città fantasma. Nel 2003 i cristiani erano circa il 6 per cento del totale della popolazione irachena, un milione e mezzo di persone. Ora sono meno di 250 mila: tempi ormai maturi per quella che il cosiddetto Vicario di Baghdad, rappresentante dell’unica chiesa anglicana presente nel Paese sino al 2014, ha definito come «la fine della cristianità in Iraq». La porta d’ingresso alla città è una grande croce in legno tenuta insieme da corde. I detriti...