Cultura
Tra inventari della sospensione
MOSTRE «Landscape and Structures», di Jürg Conzett e Martin Lisi al Teatro dell’Architettura di Mendrisio. Fino al 7 luglio, i 160 scatti della ricognizione fotografica di ponti, passerelle, gallerie e strade
Viadotto ferroviario sul Sitter (1910) A. Acatos, Th. Bell & Cie., Fritz Ackermann (© Martin Lisi)
MOSTRE «Landscape and Structures», di Jürg Conzett e Martin Lisi al Teatro dell’Architettura di Mendrisio. Fino al 7 luglio, i 160 scatti della ricognizione fotografica di ponti, passerelle, gallerie e strade
Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 12 giugno 2019
Se la Svizzera non detiene il primato per i ponti più grandi e famosi, possiede però quello della loro più visibile relazione con il paesaggio, in particolare di quello alpino. Le ragioni risalgono agli albori della costituzione dello stato federale (1848) quando si avviò il processo che Oliver Zimmer chiama della «naturalizzazione della nazione» e della «nazionalizzazione della natura». Un indirizzo che fu sostenuto dai Politecnici di Losanna e di Zurigo fin dagli anni della loro fondazione. Tra i sostenitori di questo indirizzo ricordiamo gli ingegneri Karl Wilhelm Ritter e Robert Maillart. Il primo per il calcolo dei ponti in...