Cultura
Tra la città compatta e la città aperta
Scaffale «Salvatore Bisogni, architetture immaginate» di Daniele Vitale, per Clean
Soccavo (Napoli), Scuola media a rione Traiano (1974-1989)
Scaffale «Salvatore Bisogni, architetture immaginate» di Daniele Vitale, per Clean
Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 31 luglio 2019
Diverse sono le storie di architetti che identificano la loro opera con una città. Salvatore Bisogni, «napoletano, comunista, nipote di scalpellino», stando al lesto ritratto che ne diede Gregotti, è tra questi. Elesse Napoli, dove nacque nel 1932 e dove è morto lo scorso anno, a città privilegiata della sua riflessione critica, anche se a differenza di altri, non ha costruito lì poi molto. Ciò nonostante, da architetto-professore con i suoi studenti dell’università Federico II, svolse nel capoluogo partenopeo una prolungata attività progettuale che adesso, mentre si ordina il suo sostanzioso archivio donato all’Iuav di Venezia, trova un’approfondita indagine nel...