Cultura
Tra le pagine di un poeta pazzo
Scaffale Massimo Gezzi torna sulla figura di Giovanni Antonelli, suo conterraneo e scrittore in versi errabondo, finito in ospizio nel 1918
Escher
Scaffale Massimo Gezzi torna sulla figura di Giovanni Antonelli, suo conterraneo e scrittore in versi errabondo, finito in ospizio nel 1918
Pubblicato circa 8 anni faEdizione del 3 novembre 2016
Perseguitato dal «cretinismo autoritario» (quel «critinismo» di cui ha scritto a più riprese anche lo scrittore «spatriato» Luigi Di Ruscio) e dalle «sbirraglie pontificie» di fine ottocento, incarcerato e chiuso nei manicomi di mezza Italia, errabondo e preso dal demone della scrittura, di Giovanni Antonelli (classe 1848) parlò anche Cesare Lombroso nel saggio Genio e follia. A un secolo di distanza dalla morte un altro poeta, Massimo Gezzi, uno dei migliori della sua generazione, si ricollega a questo conterraneo remoto (entrambi sono nati a Sant’Elpidio a Mare, nelle Marche del sud) con due libri di cui in uno è il...