Alias Domenica
Tra Spoleto e Menotti due e più Mondi
Improvvisi L'«utopia concreta» che ha fatto del Festival dei Due Mondi l’opera sicuramente più radicale, longeva, sperimentale e visionaria tra quelle che Giancarlo Menotti ha realizzato
Improvvisi L'«utopia concreta» che ha fatto del Festival dei Due Mondi l’opera sicuramente più radicale, longeva, sperimentale e visionaria tra quelle che Giancarlo Menotti ha realizzato
Pubblicato più di un anno faEdizione del 4 giugno 2023
Ci sono cinque uomini, in piedi, in posa davanti al fotografo, sullo sfondo di una città notturna. Portano soprabiti leggeri e sorridono. Tra loro si riconoscono soltanto due volti: quello di Giancarlo Menotti, cravatta e cappotto scuro, e quello di Adriano Belli, il fondatore del Teatro Lirico Sperimentale di Spoleto. La didascalia recita, senza dire una parola di più: «Prima visita di Menotti a Spoleto, maggio 1956». È la prima testimonianza visiva, conservata con tutti gli onori nel Museo di Casa Menotti, di una delle avventure più longeve e ancora oggi vitali, della vita musicale italiana: il Festival dei Due...