Visioni

«Trainwreck: Woodstock ’99», dalla pace alla rabbia suona un’altra musica

«Trainwreck: Woodstock ’99», dalla pace alla rabbia suona un’altra musicaIl palco di Woodstock 1999 alla fine del festival

Serialità Il documentario Netflix racconta la disastrosa edizione del festival riesumato trent’anni dopo il ’69. La fine degli ideali della «Summer of love», lo scontro generazionale, le responsabilità degli organizzatori

Pubblicato circa 2 anni faEdizione del 23 agosto 2022
«Sembra Il signore delle mosche» afferma divertito un partecipante di Woodstock ’99 alla fine del terzo giorno di festival. Lo scenario intorno a lui è impressionante: persone che corrono furiosamente intorno a fuochi incontrollati, torri dell’impianto audio abbattute e distrutte, banchi del merchandising presi d’assalto e saccheggiati. È il finale della celebre manifestazione simbolo del «flower power», riesumata trent’anni dopo e ripercorsa nel documentario in tre parti Trainwreck: Woodstock ’99 diretto da Jamie Crawford e disponibile su Netflix. Le puntate trattano ognuna un giorno di festival, in una sorta di escalation verso il disastro (trainwreck). Sullo stesso argomento era stato...

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