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Trasanna, l’antilirico carsico che saliva sul ring

Trasanna, l’antilirico carsico che saliva sul ringGiuseppe Zigaina, Uomini che uccidono cavalli, 1948, Udine, Casa Cavazzini - Museo di Arte Moderna e Contemporanea

Novecento italiano Autodidatta e boxeur, si stabilì a Milano negli anni venti. Ora Quodlibet ripropone "Soldati e altre prose" (1941), romanzo sul popolo nel gorgo della guerra

Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 30 giugno 2019
Per strano che possa apparire, la storia e la parabola intellettuale di Giulio Trasanna non è così diversa da quella di Arthur Cravan: entrambi pugili, entrambi letterati non di primo pelo, autodidatti anzi, con tutti gli ornamenti psichici che dall’autodidassi ai letterati discendono, direbbe Gadda: un po’ burberi, sanguigni, irregolari. Di Cravan, che rivendicava la sua augusta presenza al limite della liceità nel nipotame di Oscar Wilde, Adelphi ha da poco pubblicato Grande trampoliere smarrito, nel quale è ben evidente l’influenza del poeta inglese su Duchamp e compagni. Nelle sue lunghe e incessanti peregrinazioni a precipizio sull’insolenza (ne sa qualcosa...

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