Lavoro

Tre milioni di invisibili avranno un «reddito di emergenza». E dopo?

Tre milioni di invisibili avranno un «reddito di emergenza». E dopo?La campagna per il "reddito di quarantena" a Napoli

Non fate i bonus Nel decreto di aprile il governo stanzierà tre miliardi per un reddito di emergenza a chi non riceve la cassa integrazione o i bonus per le partite Iva. I rischi di un approccio frammentario ed emergenziale alla questione sociale sono aggravati dalla pandemia e non risolvono problemi gravissimi. Si continua a dare per scontato che "dopo" milioni di persone precarie riusciranno a tornare alla "normalità". Mentre l'emergenza durerà anni. Così la crisi diventa l'occasione per creare nuova gerarchie tra poveri, lavoratori poveri e precari

Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 4 aprile 2020
Ci sono due milioni di lavoratrici domestiche senza contratti, in condizioni di irregolarità e nessun ammortizzatore sociale impegnate nella cura degli anziani costretti a casa per difendersi dal contagio. Ci sono coloro che avevano ammortizzatori sociali in scadenza, come la Naspi e la Dis-coll che non ritroveranno lavoro ora, né tra sei mesi. Ci sono i tirocinanti, gli stagisti, gli studenti lavoratori, quelli che hanno interrotto il servizio civile a rimborso spese, le partite Iva e i parasubordinati ancora esclusi dal bonus 600 euro e, in generale, quegli invisibili che vagolano come falene intermittenti che appaiono e scompaiono. Sono costretti...

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