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Tre proposte per risollevare l’Università
Dal 2008 ha subito tagli per un miliardo e si sono persi diecimila ricercatori. L’Italia spende cifre di gran lunga inferiori di quanto non facciano altri paesi europei
Parigi, un murales di Levalet
Dal 2008 ha subito tagli per un miliardo e si sono persi diecimila ricercatori. L’Italia spende cifre di gran lunga inferiori di quanto non facciano altri paesi europei
Pubblicato quasi 8 anni faEdizione del 23 febbraio 2017
L’università italiana negli anni recenti è stata saccheggiata. Con il succedersi di quattro riforme in pochi anni si è progressivamente trasformata in un esamificio, in un cantiere permanente e le energie di molti si sono concentrate su come sopravvivere in un sistema di risorse calanti anziché sul potenziamento della qualità della didattica, della ricerca o della «terza missione». Il primo dato su cui riflettere è il seguente: l’Italia spende cifre di gran lunga inferiori per l’Università di quanto non facciano altri paesi europei. Negli ultimi dieci anni la situazione è precipitata: il 13 febbraio la Conferenza dei rettori e la...