Internazionale
Tredici fatti, un unico sabotaggio: «Così l’Egitto vuole impedire il processo»»
Giulio Regeni La ricostruzione in aula del pm Colaiocco, dalle false testimonianze al rifiuto di consegnare le prove. Fino all'ultimo atto: 200 pagine della Procura egiziana per confutare le indagini italiane
Il pm Sergio Colaiocco ieri a Rebibbia – LaPresse
Giulio Regeni La ricostruzione in aula del pm Colaiocco, dalle false testimonianze al rifiuto di consegnare le prove. Fino all'ultimo atto: 200 pagine della Procura egiziana per confutare le indagini italiane
Pubblicato circa 3 anni faEdizione del 15 ottobre 2021
Chiara CruciatiROMA
Tredici punti che racchiudono anni di indagini in condizioni difficilissime. Il pm Sergio Colaiocco ci impiega un’ora e mezza per mettere in fila gli elementi raccolti dal team investigativo italiano e ricostruire quella che definisce «l’azione complessiva di quattro soggetti e di colleghi ufficiali della National security egiziana (Nsa) dal febbraio 2016 a qualche mese fa» al fine di «bloccare o rallentare le indagini e impedire il processo in Italia». Nessuna prova regina, specifica Colaiocco, ma elementi indiretti da valutare complessivamente. È insieme che assumono senso: «13 fatti che indicano la volontà di sottrarsi al processo». IL FASCICOLO NASCOSTO. Dopo...