Internazionale
Trent’anni fa a Sarajevo, per dire no alla guerra*
Intervista Mario Boccia, fotogiornalista specializzato in reportage, racconta la sua esperienza a Sarajevo durante il dissolversi conflittuale della federazione Jugoslava
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Intervista Mario Boccia, fotogiornalista specializzato in reportage, racconta la sua esperienza a Sarajevo durante il dissolversi conflittuale della federazione Jugoslava
Pubblicato circa 2 anni faEdizione del 13 dicembre 2022Edizione 13.12.2022
*L’articolo è stato realizzato da Nicole Corritore in collaborazione con l’Osservatorio Balcani Caucaso Transeuropa. Trent’anni fa sei stato uno dei 500 che hanno partecipato a quella che è stata chiamata “Marcia dei 500” verso Sarajevo. Cosa ti ha spinto a farne parte? All’epoca seguivo la Jugoslavia da giornalista da giugno 1991. Un paese importante, membro fondatore delle Nazioni Unite e leader del movimento dei “non allineati”. Confesso il limite di sentirmi personalmente coinvolto in quella storia. Ogni cronista dovrebbe limitarsi a raccontare fatti, controllando le emozioni. Resta il fatto che conoscevo bene quelle terre. Ricordi d’infanzia. Niente in confronto...