Internazionale

Tripoli, il serbatoio dell’Isis

Tripoli, il serbatoio dell’Isis

Libano Non è mai cessato in questi anni il flusso di giovani della città portuale, una roccoforte del salafismo, verso Siria e Iraq dove si uniscono ai ranghi dello Stato islamico

Pubblicato quasi 3 anni faEdizione del 5 febbraio 2022
«L’Isis è più di tutto un’idea per chi vi aderisce, è l’idea di uno Stato che ha per capo Dio. Lo Stato islamico esiste non perché ha un territorio definito, piuttosto dipende dalle persone, dai suoi membri, che devono conformarsi a certi riti e a determinate regole di comportamento. Per questo attecchisce in tanti paesi». Davide Grasso conosce bene Daesh, l’Isis, l’ha visto in faccia nel nord della Siria. Oggi è un ricercatore e uno scrittore ma fino a qualche anno fa faceva parte delle unità combattenti curde impegnate contro l’Isis. «Lo Stato islamico – aggiunge Grasso – è tornato...

ABBONAMENTI

Passa dalla parte del torto.

Sostieni l’informazione libera e senza padroni.
Leggi senza limiti il manifesto su sito e app in anteprima dalla mezzanotte. E tutti i servizi della membership sono inclusi.

Per continuare a leggere, crea un account gratuito
Hai già un account? Accedi