Cultura
Troll e narcisisti in rete, l’arte contemporanea indaga i loro linguaggi
Mostre In Svizzera, la Biennale de l’Image en Mouvement si affaccia alla finestra del web e della post-identità, con incursioni nell'intelligenza artificiale
Courtesy of Will Benedict and Steffen Jørgensen, 2021
Mostre In Svizzera, la Biennale de l’Image en Mouvement si affaccia alla finestra del web e della post-identità, con incursioni nell'intelligenza artificiale
Pubblicato quasi 3 anni faEdizione del 1 dicembre 2021
Lorenza PignattiGINEVRA
Distopica, dissacrante, respingente e seduttiva allo stesso tempo. La Biennale de l’Image en Mouvement – ospitata al Centre d’art contemporain di Ginevra – interroga lo statuto e le modalità dell’immaginario contemporaneo. Il guest curator di questa edizione della Biennale, co-timonata insieme al direttore del Centre Andrea Bellini, è il collettivo newyorkese DIS, che da oltre un decennio sviluppa piattaforme di produzione, divulgazione e analisi culturale. NEL 2009 FONDARONO DISMagazine.com, punkzine attenta al linguaggio della moda cutting edge e alle forme di comunicazione delle reti sociali, riuscendo a indagare sia l’eccitazione per il nuovo sia il terrore per l’irrilevante. Istanze condivise...