Riflessione condivisibilissima, alla quale mi sento di aggiungere solo una cosa: questa evoluzione del fascio-anarco-liberale è direttamente collegabile ad una involuzione della rappresentanza politica. È una sorta di proporzione, forse anche una “reazione” di una popolazione globale sempre più insofferente alla politica (o ai suoi rappresentanti, o alle sue parole/intenzioni).
O, detta più come si mangia, maggiore è il degrado sociale di una data società e maggiore sarà la possibilità che questa si affidi a personaggi come Trump, Bolsonaro o Milei. La drasticità della loro parole idealizza una “soluzione drastica” o “senza mezze misure” (per usare le recenti parole di Milei) necessaria per risolvere ogni problema, e fin qui nulla di nuovo, la storia è piena di esempi.
C’è però questo nuovo connubio con il neoliberalismo, questa nuova relazione sempre più estrema, che avrà ripercussioni simili a quelle già avvenute nel '900 e riassunte nell’articolo, se non peggiori.