Cultura

Tullio Gregory, il gusto di una ragione non dogmatica

Tullio Gregory, il gusto di una ragione non dogmaticaTomás Saraceno, «Poetic Cosmos of the Breath» (2010)

Il ricordo Addio allo storico della filosofia, infaticabile costrutto di strumenti per la ricerca e di istituzioni del sapere

Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 5 marzo 2019
In quasi settant’anni di lavori rigorosi, dal suo Anima mundi del 1955 al più recente L’ambigua dignità dell’uomo moderno (2017), Tullio Gregory non ha fatto che studiare il trapasso tra Medioevo ed Età moderna. Un programma di ricerca vastissimo: il platonismo medievale, la costituzione delle dottrine antimetafisiche e scettiche – con i magistrali studi su Gassendi e poi su Montaigne e Charron – fino al formarsi di tradizioni atomistiche e di libertinismo erudito che alimenteranno l’ateismo del XVII secolo (si veda il «suo» celebre Teofrastus redivivus, forse il primo testo scopertamente «ateo» del pensiero moderno), la lenta formazione di un’idea...

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