Internazionale
Tunisia, la palude politica alla ricerca di un immaginifico «Stato forte»
Oggi elezioni legislative «Senza uno Stato forte non si possono difendere i diritti. Lo dimostrano le riforme per la parità di genere, che sono rimaste su carta. La mentalità dei tunisini non è cambiata: come società civile abbiamo fallito»
Il candidato ultra conservatore Kais Saied – Afp
Oggi elezioni legislative «Senza uno Stato forte non si possono difendere i diritti. Lo dimostrano le riforme per la parità di genere, che sono rimaste su carta. La mentalità dei tunisini non è cambiata: come società civile abbiamo fallito»
Pubblicato circa 5 anni faEdizione del 6 ottobre 2019
Dopo l’ubriacatura democratica del post-rivoluzione, è la saga fra il magnate Nabil Karoui e l’ultraconservatore Kais Saied a smuovere (e monopolizzare) le acque paludose della politica tunisina, tra mulinelli di astensione e confusione. Nel giorno delle legislative e a un passo dal ballottaggio del 13, c’è infatti poca chiarezza sui programmi e poca volontà da parte dei tunisini di andare ad approfondire quanto proposto da ciascun candidato. Ma soprattutto c’è l’intenzione di lasciar affogare in quella palude in cui il dibattito politico del Paese nordafricano è sprofondato diritti, libertà e dignità, in cambio di un immaginifico «Stato forte». Una sorta...