Internazionale
Tunisia, Stato di polizia caro all’Europa
Da Bruxelles 570 milioni in dono a Tunisi per i settori della sicurezza e della giustizia. E con l’Italia rapporti sempre più stretti in chiave anti-migranti. Ma sotto il pugno di ferro del presidente Saied i processi equi restano un miraggio, i diritti umani e sociali non esistono, la violenza delle forze dell’ordine e quella domestica sono la regola
Ali Bouzouida mostra il luogo dell’agressione, vicino allo stadio da basket nel quartiere popolare di Rades – Foto di Giovanni Culmone
Da Bruxelles 570 milioni in dono a Tunisi per i settori della sicurezza e della giustizia. E con l’Italia rapporti sempre più stretti in chiave anti-migranti. Ma sotto il pugno di ferro del presidente Saied i processi equi restano un miraggio, i diritti umani e sociali non esistono, la violenza delle forze dell’ordine e quella domestica sono la regola
Pubblicato 8 mesi faEdizione del 2 aprile 2024
Matteo GaravogliaTUNISI
Collegato al centro di Tunisi da un pratico treno che costeggia la parte sud della capitale, durante la settimana il sobborgo di Rades assomiglia a una delle tante città che si sviluppano a pochi chilometri dai ritmi frenetici della capitale. Comune di quasi 50mila abitanti, la vita si sviluppa attorno al porto commerciale, il più importante della Tunisia. Il fiore all’occhiello è rappresentato dallo stadio e dal villaggio olimpico costruito per i Giochi del Mediterraneo del 2001, voluto fortemente dal regime del despota Ben Ali. OGGI QUEL FIORE è un po’ appassito: gli alloggi all’epoca pensati per gli atleti o...