Lavoro
Tuodì, così si svuotano 400 supermercati
Crisi Oggi il tavolo al ministero per evitare la chiusura della catena di distribuzione con 350 milioni di debiti. A rischio 4mila posti di lavoro. Scaffali vuoti e pochi clienti. «Non ci dicono niente, da mesi senza fornitori». La proprietà della famiglia Faranda ha chiesto il concordato preventivo.
Una inaugurazione di un punto vendita Tuodì lo scorso inverno
Crisi Oggi il tavolo al ministero per evitare la chiusura della catena di distribuzione con 350 milioni di debiti. A rischio 4mila posti di lavoro. Scaffali vuoti e pochi clienti. «Non ci dicono niente, da mesi senza fornitori». La proprietà della famiglia Faranda ha chiesto il concordato preventivo.
Pubblicato più di 7 anni faEdizione del 26 luglio 2017
Gli scaffali sono desolatamente vuoti come nella Germania Est prima della caduta del muro. Qualche pacco di pasta, alcuni liquori evidentemente mai venduti. «Si fa prima a dire cosa resta, di cosa manca: non ci sono nemmeno le mele!», protesta Giovanni come se in «Good Bye Lenin» fossero finiti i cetriolini sott’aceto dello Spreewald. LA DESOLAZIONE regna sovrana nel punto vendita Tuodì di via Ginori a Testaccio a Roma. Così come nei 400 cento punti vendita della catena sparsi su tutta la Penisola (solo Sardegna e Calabria sono scoperte) molto presenti in Veneto e Toscana. Anzi, ben 123 di questi...