Alias Domenica
Tutto il potere alla semiotica: giallo al Logos club
Scrittori francesi «La settima funzione del linguaggio»: tradotto da La nave di Teseo, un thriller politico-letterario stordente e sottilmente velenoso, che parte dalla morte di Roland Barthes e miscela atmosfere universitarie e elementi polizieschi
Jean Dubuffet, Affluence, 1961
Scrittori francesi «La settima funzione del linguaggio»: tradotto da La nave di Teseo, un thriller politico-letterario stordente e sottilmente velenoso, che parte dalla morte di Roland Barthes e miscela atmosfere universitarie e elementi polizieschi
Pubblicato più di 6 anni faEdizione del 13 maggio 2018
Si può uccidere per impadronirsi di una funzione del linguaggio? Sì, se questa funzione assicura il potere, o almeno si è convinti che lo assicuri, e soprattutto se si è negli anni Ottanta del Novecento, gli anni della vertigine linguistica che coinvolge tutti gli intellettuali e tutte le scienze, in particolare quelle cosiddette umanistiche. Sono anni in cui non si è nessuno, o peggio ancora si è degli accademici reazionari, delle cariatidi, se non si parla in nome di Saussure, Jakobson, Austin, Searle, Deleuze e Guattari, Derrida, Foucault, Kristeva, Barthes… Muoversi con disinvoltura nel labirinto dei discorsi sul linguaggio significava,...