/var/www/vhosts/ilmanifesto.co/ems/data/wordpress/wp content/uploads/2014/04/25/26storie zucca r011 – Reuters
Economia
Tutto sul cibo
Sviluppo sostenibile Le ecomafie e il capitalismo multinazionale non amano far sapere da dove viene quel che mangiamo, né rendere visibile il lavoro che lo produce. L’«etichetta trasparente pianesiana» sì. Ecco come funziona
Pubblicato più di 10 anni faEdizione del 26 aprile 2014
Conoscere l’esatta provenienza del cibo che mangiamo è impresa ardua. Se compriamo una bella zucca arancione, magari nel supermercato sotto casa, sarà comunque impossibile conoscere l’origine della pianta (per esempio se derivi da semi antichi o da una selezione industriale; se i semi siano autoprodotti in azienda oppure acquistati da una società sementiera), avere informazioni sulle tecniche di coltivazione, sull’impiego o meno di pesticidi o fertilizzanti, sul dispendio di acqua o di altre risorge energetiche, sull’habitat nel quale è stata prodotta (se per esempio è stata coltivata in serra o all’aperto), sul numero di lavoratori impiegati dall’azienda agricola. Possono sembrare...