Lavoro

Uber, la scomoda verità per una start-up: il lavoro si paga

Uber, la scomoda verità per una start-up: il lavoro si paga/var/www/ilmanifesto/data/wordpress/wp content/uploads/2015/03/30/solidarieta

Freelance La lotta dell'autista tunisino Ramzi Reguii e del sindacato auto-organizzato «Drivers Network». Una class action degli autisti di Uber (e Lyft) ha imposto il riconoscimento dello status da dipendenti e non di "contrattisti indipendenti". La multinazionale Usa dovrà riconoscere le tutele fondamentali a questi lavoratori

Pubblicato più di 9 anni faEdizione del 31 marzo 2015
Quando si parla delle proteste Uber, si pensa a quelle dei tassisti che in Italia, in Belgio, o negli Stati Uniti difendono le loro licenze e scendono in piazza bloccando le città. Il servizio taxi o noleggio di auto con conducente mediante smartphone ha provocato la reazione fuori dalle righe dell’ex ministro dei trasporti Lupi secondo il quale «qualsiasi app che eroghi un servizio pubblico non autorizzato compie un esercizio abusivo della professione». La lotta Uber-tassisti sarebbe «un problema di ordine pubblico». Il 26 marzo la regione Liguria ha praticamente dichiarato illegale il servizio Uber sul suo territorio, modificando la...

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