Lavoro

Uberizzazione o libertà: le ambiguità del ministro Poletti sul lavoro

Uberizzazione o libertà: le ambiguità del ministro Poletti sul lavoroIl ministro del lavoro Giuliano Poletti

Innovazione Perché i sindacati non devono sottovalutare il ministro filosofo: «Un contratto di lavoro che non abbia come unico riferimento l'ora di lavoro ma la misura dell'apporto dell'opera. L'ora/lavoro è un attrezzo vecchio che non permette l'innovazione». Oggi, nell'economia on demand, significa lavorare a chiamata come nella multinazionale Uber o con le tutele universali, una riforma delle pensioni, del fisco e del Welfare

Pubblicato quasi 9 anni faEdizione del 28 novembre 2015
Dopo avere esposto la sua visione sulla necessità di laurearsi a 21 anni con 97, e non con 110 a 28, perché «i nostri ragazzi si trovano a competere con ragazzi di altre nazioni che hanno sei anni meno», ieri in un convegno alla Luiss a Roma il ministro del lavoro Giuliano Poletti ha esposto una teoria sull’innovazione. «Dovremo immaginare un contratto di lavoro che non abbia come unico riferimento l’ora di lavoro ma la misura dell’apporto dell’opera. L’ora/lavoro è un attrezzo vecchio che non permette l’innovazione – ha detto – Il lavoro oggi è un po’ meno cessione di...

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