Europa

Ue: la preferenza nazionale si insinua nel welfare

Corte di giustizia Un sentenza, definita "anti-Rom", limita l'accesso alle prestazioni sociali per i residenti stranieri disoccupati nei paesi Ue. In mancanza di un'armonizzazione sociale, molti paesi hanno già imposto barriere. Le pressioni di Gran Bretagna e Germania, che hanno anche il sostegno dell'Italia

Pubblicato circa 10 anni faEdizione del 13 novembre 2014
E’ stata battezzata “sentenza anti-Rom” e segna un nuovo piccolo passo indietro nella costruzione comunitaria, con una decisione a favore della preferenza nazionale, che limita l’eguaglianza tra cittadini europei. La Corte di giustizia europea, sollecitata l’anno scorso dal tribunale degli affari sociali di Leipzig, ha giudicato che “gli stati membri possono, a certe condizioni, rifiutare gli aiuti sociali ai disoccupati di altri stati membri residenti” e questo “senza contraddire il principio della libera circolazione delle persone”, una delle “quattro libertà” che fondano la Ue (assieme alla libera circolazione di capitali, merci e servizi). In altri termini, la Corte di giustizia...

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