Italia
Ugo cresciuto ai Quartieri, «ridotti al minimo»
Napoli Il quindicenne ucciso dal carabiniere abitava in un contesto ai margini, spiegano gli educatori sociali che lo conoscevano: «Qui è diventato un set del cinema dove i ragazzi interpretano il ruolo di criminale senza la maturità dell’adulto. Ci sono azioni che fanno per ribellione, sfida. Non hanno un contesto protettivo che li argina o li aiuta»
Il murale la «Pudicizia» di Francisco Bosoletti ai Quartieri spagnoli, Napoli – Ansa
Napoli Il quindicenne ucciso dal carabiniere abitava in un contesto ai margini, spiegano gli educatori sociali che lo conoscevano: «Qui è diventato un set del cinema dove i ragazzi interpretano il ruolo di criminale senza la maturità dell’adulto. Ci sono azioni che fanno per ribellione, sfida. Non hanno un contesto protettivo che li argina o li aiuta»
Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 4 marzo 2020
Adriana PolliceNAPOLI
Una rapina per avere i soldi da spendere in discoteca, sarebbe questo il motivo che ha spinto Ugo Russo e il suo amico diciassettenne, sabato notte a Napoli, a tentare la rapina del Rolex al carabiniere ventitreenne fuori servizio, che ha reagito uccidendo il quindicenne. Il militare è indagato per omicidio volontario. Secondo i familiari del ragazzo deceduto, Ugo sarebbe stato raggiunto da un colpo alla nuca quando era già stato ferito al torace e stava provando a scappare. «L’imputazione non è una vittoria per nessuno – ha commentato il padre -. La vittoria sarebbe stata riaverlo a casa». Per...