Italia

Ulivieri: «Il calcio non può essere solo quello delle tv»

Ulivieri:  «Il calcio non può essere solo quello delle tv»Renzo Ulivieri

Intervista Per il presidente di Assoallenatori il nodo mai sciolto è la redistribuzione delle risorse: «Altro che nuovi stadi, noi abbiamo bisogno di recuperare le strutture dove praticare lo sport di base. Manca la cultura»

Pubblicato più di 9 anni faEdizione del 20 maggio 2015
«Tocca ripetermi, anche a costo di usare frasi fatte: il calcio non può essere solo quello delle tv. E chi lo amministra dovrebbe pur farlo qualche ragionamento. Perché a furia di stadi vuoti, come quello di Trieste dove avevano sistemato le sagome degli spettatori per cercare di coprire le tribune deserte, l’intero movimento se ne va in malora». A settantaquattro anni, di cui quaranta passati sulle panchine di squadre di ogni categoria, Renzo Ulivieri conosce bene la materia. E come presidente dell’Assoallenatori non cade dal pero, di fronte alle doppia notizia dell’ennesimo scandalo nelle serie professionistiche minori, e dell’indagine dell’Antitrust...

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