Lavoro
Ultima chance per le Acciaierie di Piombino
Aggrappati all'acciaio Si rompe anche il tabù del possibile sostegno pubblico per sostenere Jindal Italy, quasi 5mila lavoratori, e il futuro del secondo polo siderurgico italiano. "Ma dopo due anni Jindal deve finalmente presentare un piano industriale - avverte la Fiom Cgil - credibile e realizzabile".
Uno scorcio del grande stabilimento siderurgico – Biagianti
Aggrappati all'acciaio Si rompe anche il tabù del possibile sostegno pubblico per sostenere Jindal Italy, quasi 5mila lavoratori, e il futuro del secondo polo siderurgico italiano. "Ma dopo due anni Jindal deve finalmente presentare un piano industriale - avverte la Fiom Cgil - credibile e realizzabile".
Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 11 giugno 2020
Riccardo Chiari PIOMBINO (LI)
I 1.800 operai delle Acciaierie di Piombino metà dei quali in cig da anni, e un indotto calcolabile in altri 3mila lavoratori letteralmente alla canna del gas, aspettavano di conoscere direttamente dal governo, rappresentato dalla sottosegretaria Anna Ascani, e dal presidente toscano Enrico Rossi, cosa aveva detto loro il gruppo Jindal pochi giorni fa al Mise. “Dicono che vogliono restare qui e investire nello stabilimento – sintetizza Massimo Braccini che guida la Fiom Cgil Toscana – ma siccome sono passati due anni senza un programma di rilancio per produrre acciaio con nuovi forni elettrici, abbiamo ribadito per l’ennesima volta che...