Cultura

Umanità irrequieta, nel mare e nel sole di un viaggio rapsodico

Umanità irrequieta, nel mare e nel sole di un viaggio rapsodicoJean Alfred Marioton, «Ulisse e Nausicaa» (1888)

SCAFFALE «Tornare a Itaca. Una lettura dell’Odissea», di Maria Grazia Ciani per Carocci

Pubblicato quasi 3 anni faEdizione del 21 gennaio 2022
Con Dante è cambiato tutto. L’uomo, il marito, il padre, il guerriero, il re di una piccola isola che aspirava soltanto a tornarvi dopo i troppi anni spesi nell’assedio di Troia, è diventato un nomade della conoscenza, un emblema dell’inquietudine mai soddisfatta, è diventato un desiderio di tutto sperimentare e di tutto sapere. DANTE FA DI ULISSE «l’uomo senza pace e senza riposo che va alla ricerca di ciò che oltrepassa ogni limite, fino a diventare l’ombra inquieta di ognuno di noi», come scrive Maria Grazia Ciani nel suo Tornare a Itaca. Una lettura dell’Odissea (Carocci, pp. 101, euro 12....

ABBONAMENTI

Passa dalla parte del torto.

Sostieni l’informazione libera e senza padroni.
Leggi senza limiti il manifesto su sito e app in anteprima dalla mezzanotte. E tutti i servizi della membership sono inclusi.

Per continuare a leggere, crea un account gratuito
Hai già un account? Accedi