Visioni
Umbria jazz winter, la formula è vincente ma ora si deve cambiare
Festival Chiusa la ventitreesima edizione della kermesse musicale. Tra omaggi a Sellani e i medley dei Doctor 3, spicca l'agile pianista Jon Batiste e la rilettura di Coltrane da parte di Joe Lovano
Jon Batiste, sotto l'omaggio a Sellani del trio Rea/Moriconi, De Piscopo – foto gentile concessione Umbria Jazz
Festival Chiusa la ventitreesima edizione della kermesse musicale. Tra omaggi a Sellani e i medley dei Doctor 3, spicca l'agile pianista Jon Batiste e la rilettura di Coltrane da parte di Joe Lovano
Pubblicato quasi 10 anni faEdizione del 2 gennaio 2015
Luigi OnoriORVIETO
Top Jazz ovvero la serata per i vincitori del referendum di Musica Jazz, ha chiuso ieri la XXII edizione di Umbria Jazz Winter. Introdotti dal direttore del mensile Luca Conti, tra gli stucchi del teatro Mancinelli hanno suonato i pianisti Franco D’Andrea (musicista dell’anno, premio P.Candini) ed Enrico Pieranunzi (una vita per il jazz, premio G.C.Testoni), la vocalist Elisabetta Antonini (miglior nuovo talento, premio G.M.Maletto) e l’XY quartet. Nella ciclica ripetitività dei concerti, in programma dal 27 dicembre, si è trattata di una serata diversa: eppure la formula «seriale» tiene ed il pubblico – nonostante il clima polare – ha...