Visioni
«Un anno, una notte», inventare un’altra vita dopo il trauma
Al cinema Isaki Lacuesta torna sull’attentato al Bataclan, attraverso la storia di una coppia di sopravvissuti. Non una ricostruzione ma il racconto di stati d’animo e della ricerca di una memoria personale e collettiva
Una scena da «Un anno, una notte»
Al cinema Isaki Lacuesta torna sull’attentato al Bataclan, attraverso la storia di una coppia di sopravvissuti. Non una ricostruzione ma il racconto di stati d’animo e della ricerca di una memoria personale e collettiva
Pubblicato circa 2 anni faEdizione del 10 novembre 2022
Nei giorni successivi alla strage del Bataclan, la lettera aperta indirizzata ai terroristi del marito di una delle 130 persone uccise quella notte del 13 novembre 2015 a Parigi, tra la sala del concerto, i bar e i ristoranti lì intorno, era divenuta quasi un manifesto: «Non avrete il mio odio», scriveva Antoine Leiris, rimasto solo col figlio piccolo al quale prometteva un futuro «lontano dalla paura». Le sue parole, sull’odio e sull’amore, risuonano tra i discorsi di quattro amici sopravvissuti all’attentato nel film di Isaki Lacuesta, Un anno, una notte – tra i titoli più belli nel concorso alla...