Cultura
Un artista clandestino oltre le apparenze e accanto agli ultimi
SCAFFALE A proposito del volume «Cospira», di Patrizio Esposito edito da Cronopio, tra diari, appunti, riflessioni viaggi. Grafico, fotografo e videomaker ha collaborato a «Sahrawi, voci distanti dal mare». Un denso capitolo è sull’ospedale psichiatrico «Leonardo Bianchi» di Napoli
Fuli, colline sul fiume Li Yangshuo (Cina 1995); il contadino che ha in custodia la foto di Antonio Neiwiller (particolare) / foto di Patrizio Esposito
SCAFFALE A proposito del volume «Cospira», di Patrizio Esposito edito da Cronopio, tra diari, appunti, riflessioni viaggi. Grafico, fotografo e videomaker ha collaborato a «Sahrawi, voci distanti dal mare». Un denso capitolo è sull’ospedale psichiatrico «Leonardo Bianchi» di Napoli
Pubblicato 10 mesi faEdizione del 2 febbraio 2024
In questi tempi disseminati di orrori, l’eclettico Patrizio Esposito – grafico sopraffino, fotografo e videomaker proteiforme, insegnante di disegno, irregolare artista clandestino – ne ha approfittato per calarsi nel labirinto delle sue passioni, dove è molto facile perdersi inseguendo parole, note, appunti, frammenti di relazioni, riordinati in Cospira (Cronopio, 190 pg.,17euro), testo visionario e febbricitante, già nella terna finalista al Premio Napoli. Cospirare, respirare insieme, tramare con gli amati Antonio Neiweller, Fabrizia Ramondino, Thierry Salmon, tutti scomparsi, «creatori di scintille» che aiutano ad avere uno sguardo diverso, ad andare oltre le apparenze, ad abbandonare la «prospettiva lineare», il modo in...