Visioni
Un caldeoscopio di suoni e visioni tra uomini-robot e forme sperimentali
Biennale Musica «Thinking things» di Georges Aperghis, tra scenicità sonora e tecnologica. In prima assoluta il molto bello «Una foglia opaca» di Filippo Perocco, quasi un lied postmoderno
Una immagine da «Thinking things» di Georges Aperghis
Biennale Musica «Thinking things» di Georges Aperghis, tra scenicità sonora e tecnologica. In prima assoluta il molto bello «Una foglia opaca» di Filippo Perocco, quasi un lied postmoderno
Pubblicato circa 5 anni faEdizione del 3 ottobre 2019
Mario GambaVENEZIA
In questa Biennale Musica di teatro ce ne tocca parecchio. Vediamo se Thinking things (2017) di Georges Aperghis – siamo tra i sommi della scenicità sonora multipla e tecnologica – indulge alla teatralità quasi da commedia di Machinations, lavoro ascoltato qui a Venezia nel 2015. No, non indulge. È quasi più cinema che teatro, nuovissimo, avveniristico. È un avvincente caleidoscopio di suoni e visioni. Di un’infinità di schermi che si accendono e si spengono dentro una grande costruzione che non assomiglia affatto a un muro ma a sua volta a uno schermo, da dove traspare il mondo dei pensieri degli...