Cultura
Un cammino di libertà contro la misoginia secolare, tra persecuzioni e torture
Scaffale Il resoconto di Madeleine Bavent, pubblicato in Italia per la cura e la traduzione di Anna Lia Franchetti (La strega. Una storia vera, Clichy). Nel 1643 la monaca viene accusata di apostasia, sacrilegio e magia
«Salem witch trials» (litografia, 1892)
Scaffale Il resoconto di Madeleine Bavent, pubblicato in Italia per la cura e la traduzione di Anna Lia Franchetti (La strega. Una storia vera, Clichy). Nel 1643 la monaca viene accusata di apostasia, sacrilegio e magia
Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 7 maggio 2019
È una testimonianza dal punto di vista della vittima, dell’accusata. La prima, dal momento che la norma dettava di bruciare le carte processuali insieme alla strega. Una confessione generale resa dopo anni di segregazione nelle prigioni di Évreux e poi di Rouen, anni di torture e interrogatori. A PARLARE è Madeleine Bavent, monaca sul cui capo pendono accuse innumerevoli che si possono sintetizzare in quella più vaga di stregoneria. Dopo i casi di Aix-en-Provence e di Loudun è la volta del convento di Louviers, dove si dice accadano cose al di là dell’immaginabile ma di cui possiamo farci un’idea leggendo...