«Histoire(s) du cinéma» di J.L. Godard
Visioni
Un campo da gioco necessario contro tutti gli editti del tempo
Bussole Una riflessione a più voci per interrogare il rapporto in mutazione tra la critica e il suo «oggetto» filmico. La diffusione crescente dei cliché, la contemplazione dei discorsi opposti
Pubblicato 5 mesi faEdizione del 18 giugno 2024
L’uso del termine critica investe almeno tre ambiti: quello della tradizione filosofica kantiana che si occupa delle condizioni di possibilità dell’esperienza (filosofia critica), quello di una posizione tesa a problematizzare la realtà (posizione critica), quello di una specifica forma del discorso quando si occupa di qualcosa che chiamiamo arte (discorso critico). Le tre cose sono più collegate di quanto sembri e dire che non ci sia più necessità di critica significa spingersi in una zona pericolosa che fa dell’esperienza qualcosa di irriflesso, della realtà un assioma non modificabile, e dell’opera qualcosa di non traducibile in parole. È QUELLO che sta...