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Un cantore della sofferenza moderna
Paolo Villaggio Ricorderemo sempre Paolo Villaggio, perché ci ha raccontato tante più cose dell’Italia profonda, di quanto siano riusciti a fare libri e saggi di antropologia. E sì, le maschere di Fantozzi […]
Paolo Villaggio Ricorderemo sempre Paolo Villaggio, perché ci ha raccontato tante più cose dell’Italia profonda, di quanto siano riusciti a fare libri e saggi di antropologia. E sì, le maschere di Fantozzi […]
Pubblicato più di 7 anni faEdizione del 4 luglio 2017
Ricorderemo sempre Paolo Villaggio, perché ci ha raccontato tante più cose dell’Italia profonda, di quanto siano riusciti a fare libri e saggi di antropologia. E sì, le maschere di Fantozzi e di Fracchia sono eterne e colgono perfettamente la miscela tragico-grottesca di cui si compone lo spirito del «suddito» vessato con la strizzata d’occhio alle tecniche opportunistiche di sopravvivenza. Tipi e volti memorabili, al confine tra la comicità surreale e il dramma sociale. Il rango che si deve all’autore genovese è quello stesso di Totò. O di Peppino Di Filippo o, pure, di Jerry Lewis. Tant’è che giustamente fu scelto...