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Un capo dello stato embedded
Nel confronto televisivo con Luciano Violante e poi successivamente in vari articoli, Tomaso Montanari ha giustamente evidenziato uno dei paradossi più clamorosi della deforma costituzionale nel suo intreccio con l’Italicum. […]
Palazzo del Quirinale – Reuters
Nel confronto televisivo con Luciano Violante e poi successivamente in vari articoli, Tomaso Montanari ha giustamente evidenziato uno dei paradossi più clamorosi della deforma costituzionale nel suo intreccio con l’Italicum. […]
Pubblicato circa 8 anni faEdizione del 20 ottobre 2016
Nel confronto televisivo con Luciano Violante e poi successivamente in vari articoli, Tomaso Montanari ha giustamente evidenziato uno dei paradossi più clamorosi della deforma costituzionale nel suo intreccio con l’Italicum. Che consiste nella possibilità che l’elezione del capo dello stato dal settimo scrutinio in poi possa essere opera dei soli appartenenti al partito di maggioranza relativa, essendo questi comunque superiori ai tre quinti dei votanti. Tralasciamo pure per un attimo il caso limite per cui, trattandosi di votanti e non di membri dell’assemblea, il nuovo capo dello stato potrebbe venire eletto con tre voti su cinque, purché gli altri parlamentari...