Cultura

Un corpo sospeso fra il teatro e la vita

Un corpo sospeso fra il teatro e la vitaAnnibale Ruccello

Scaffale «Immaginari antropologici. Annibale Ruccello», edito da Ferrari: un libro di Domenico Sabino per ricordare il drammaturgo napoletano scomparso nel 1986 a soli trent'anni

Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 31 maggio 2019
Annibale Ruccello, scomparso nel 1986 ad appena trent’anni, nella sua prolifica opera teatrale ha raccontato di una Napoli realissima ma inesistente, chiassosamente presente e viva ma irrintracciabile topograficamente, posta in una qualsiasi periferia urbana o in quella mentale dei suoi personaggi, ancora più «fuori» di una periferia. Spazi liminari brulicanti di angoscia e di crisi della presenza come in un racconto di Ortese o di Mastriani, le scene dei personaggi di Ruccello non si svolgono nei tracciati urbani di Viviani né negli interni domestici di Eduardo De Filippo, ma in ristrette stanze virtuali, tutte mentali, abitate da ansie, paure, rimpianti,...

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