Visioni
Un «Cubo bianco» per inventare nuove economie
SPAZI RESISTENTI Il progetto White Cube nasce dal lavoro dell’artista sui rapporti tra colonialismo e sistema dell’arte. Costruito in una piantagione di olio di palma a Lusanga, afferma una trasformazione egualitaria del territorio. La sua storia è ora un film
SPAZI RESISTENTI Il progetto White Cube nasce dal lavoro dell’artista sui rapporti tra colonialismo e sistema dell’arte. Costruito in una piantagione di olio di palma a Lusanga, afferma una trasformazione egualitaria del territorio. La sua storia è ora un film
Pubblicato quasi 4 anni faEdizione del 11 dicembre 2020
White Cube è un termine universalmente utilizzato per indicare gli spazi espositivi e le gallerie d’arte in occidente. È anche il titolo che Renzo Martens ha dato al suo film, la particolarità però è che il Cubo bianco di cui si occupa è stato costruito in una piantagione di olio di palma a Lusanga, a circa 650km da Kinshasa, in Congo. IL LUOGO è significativo perché è lì che in epoca coloniale, all’inizio del Novecento William Lever ottenne gratuitamente dal governo belga l’accesso alle piantagioni di olio di palma per stabilirvi le proprie fabbriche. Piantagioni che fanno capo alla Unilever,...