«Un fenomeno inedito, non abbiamo gli strumenti»
Ai piedi del ghiacciaio di Planpincieux
Italia

«Un fenomeno inedito, non abbiamo gli strumenti»

Monitoraggio e prevenzione Fabrizio Troilo, responsabile tecnico dell’ufficio ghiacciai per la Fondazione Montagna Sicura in Val d’Aosta: «Se, come sembra, quel crollo è stato provocato dall’eccessivo accumulo idrico al di sotto del ghiacciaio, ci troviamo di fronte a un fenomeno inedito e difficilmente prevedibile. Non esistono strumenti in grado di individuare sotto il ghiacciaio eventuali sacche d’acqua che potrebbero provocare distacchi come alla Marmolada. E non sarebbe pensabile monitorare tutti i ghiacciai delle Alpi con gli strumenti che si utilizzano al Planpincieux».
Pubblicato più di 2 anni faEdizione del 6 luglio 2022
All’indomani della tragedia provocata dal crollo del seracco alla Marmolada, molti si stanno chiedendo quante analoghe situazioni di rischio si nascondono nella pancia dei ghiacciai delle Alpi e se ci sono strumenti e tecnologie in grado di scongiurare tali pericoli. Mentre le autorità venete e trentine erano ancora alle prese con la conta delle vittime e dei dispersi, dall’altro lato delle Alpi, il Comune di Courmayeur emetteva l’ennesima ordinanza per l’evacuazione di alcune abitazioni in frazione Planpincieux e la chiusura della strada in Val Ferret minacciata dall’imponente seracco aggettante del ghiacciaio soprastante. «Si è trattato di una misura precauzionale –...

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