Alias Domenica
Un flâneur inglese alla prova generale di una catastrofe
Narratori Approdato nel ’33 a Berlino, dove resterà fino alla ascesa del nazismo, Christopher Isherwood ne restituisce ironicamente la pesante cornice
Narratori Approdato nel ’33 a Berlino, dove resterà fino alla ascesa del nazismo, Christopher Isherwood ne restituisce ironicamente la pesante cornice
Pubblicato più di 11 anni faEdizione del 12 maggio 2013
«Credo che la misteriosa felicità di Isherwood si affidi tutta a una maliziosa innocenza da prelapsario, da frequentatore – sì, un habitué – del limbo, da melodiosa anima purgante – giacché il peccato è essenziale, ma anche la sua delicatezza, una pochezza adolescenziale. Isherwood non appare adatto alla salvezza, e lo sconcerta la seriosità della dannazione. La sua condizione ideale è quella di un frontaliere, forse un contrabbandiere – ma di cose di poco conto, un apolide ideologicamente perplesso», scrisse Manganelli in una nota del 1988 a La violetta del Prater ( poi ripubblicata nel 2011). In una foto di...