Visioni
Un impatto visivo che mescola danza, musica e scenografia
Opera In scena alla Scala il capolavoro di Gluck «Orphée et Euridice» con la regia firmata a quattro mani da John Fulljames e dal coreografo Hofesh Schecther.
Una scena da «Orphée et Euridice» – foto di Marco Brescia & Rudy Amisano/La Scala
Opera In scena alla Scala il capolavoro di Gluck «Orphée et Euridice» con la regia firmata a quattro mani da John Fulljames e dal coreografo Hofesh Schecther.
Pubblicato più di 6 anni faEdizione del 2 marzo 2018
Francesca PedroniMILANO
È avvolgente l’impatto visivo e sonoro che l’intreccio tra musica, danza, canto e scenografia dell’Orphée et Euridice di Gluck, in questi giorni alla Scala, suscita. Riscrive lo spazio rendendolo danzante insieme a tutti quelli lo abitano: l’orchestra, il coro, i tre cantanti protagonisti, i danzatori. Sì, perché questa regia firmata a quattro mani da John Fulljames e dal coreografo Hofesh Shechter, vive dentro un allestimento scenografico in cui i luoghi della danza, la posizione dell’orchestra, i movimenti del coro e dei cantanti creano un favoloso campo magnetico di emozioni che sull’onda portante della musica si espande nella sala. L’orchestra scaligera...