Cultura

Un imperialismo provinciale

Un imperialismo provinciale

Novecento Un paese restio all’intervento militare catapultato a combattere nelle trincee ai confini del paese e in quelle contro il nemico interno. «Convertirsi alla guerra» di Mario Isnenghi per Donzelli

Pubblicato più di 9 anni faEdizione del 8 luglio 2015
Tra lo scoppio della prima guerra mondiale e l’intervento italiano intercorrono dieci mesi. Lo stesso intervallo, giorno più, giorno meno, si riproduce in occasione della seconda guerra mondiale. Coincidenza troppo ingombrante per essere considerata casuale, e che rinvia invece a profili di lungo periodo dello Stato italiano. Quel complesso dell’«ultima grande potenza», arrivata tardi all’unificazione, esclusa dal «grande gioco» dell’equilibrio mondiale e dalle spartizioni coloniali, e che aspira a giocare un suo ruolo. Negli anni Trenta del secolo scorso sarà il più lucido ministro degli Esteri del fascismo, Dino Grandi, a formulare la teoria del «peso determinante», razionalizzando una disposizione...

ABBONAMENTI

Passa dalla parte del torto.

Sostieni l’informazione libera e senza padroni.
Leggi senza limiti il manifesto su sito e app in anteprima dalla mezzanotte. E tutti i servizi della membership sono inclusi.

Per continuare a leggere, crea un account gratuito
Hai già un account? Accedi