Mario Dalmaviva davanti ai cancelli della Fiat (1972) – Tano D’Amico
Cultura
Un ironico rivoluzionario
Lutto La scomparsa di Mario Dalmaviva, vignettista e intellettuale del gruppo dirigente di Potere Operaio. Imputato nel processo del 7 aprile ’79 per la presunta «insurrezione armata», si ribellò con uno sciopero della fame di 60 giorni. La sua serie di disegni satirici con la cella nera ha accompagnato una generazione di prigionieri politici. Dalle assemblee operaie e studenti alla Fiat fino all’impegno nel mondo dell’editoria, con Vivalda e la rivista «Alp»
Pubblicato più di 8 anni faEdizione del 21 luglio 2016
«LIbertà vo’ cercando», speciale de il manifesto, 1982 È morto Mario Dalmaviva. Ha resistito più di altri: la statistica dei compagni del Processo «7 aprile 1979» che hanno subìto una ingiusta carcerazione preventiva (fino a 5 anni e 4 mesi, come Mario) e sono morti prematuramente per malattia è impressionante: Luciano Ferrari Bravo, Augusto Finzi, Guido Bianchini, Franco Tommei, Emilio Vesce, Sandro Serafini, Giorgio Raiteri, Paolo Pozzi, Gianmario Baietta, Antonio Liverani… insomma, la galera uccide. Ma la ribellione di Mario all’ingiustizia è cominciata molto tempo fa, nel 1981, con uno sciopero della fame di sessanta giorni, per rivendicare la propria...