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Un jazzista in discoteca

Un jazzista in discotecaDonald Byrd

Storie/Gli insoliti legami tra il genere afroamericano e la disco music Tra gli anni Settanta e Ottanta del secolo scorso molti artisti hanno tentato la via della dance. Con alterne vicende. Ripensando alle mutazioni sonore di George Benson e Donald Byrd, alle passioni funk di Miles Davis, ai successi stellari di Quincy Jones

Pubblicato circa 4 anni faEdizione del 29 agosto 2020
La disco music resta tra i fenomeni meno studiati e più vilipesi tra le sonorità novecentesche: guardata con diffidenza e sospetto dalle élite culturali, e, ancor oggi, relegata in analisi sociologiche marginali o generalizzanti, è persino assente dalla dialettica istituita via via con i mondi dell’arte, dello spettacolo, della comunicazione. Sul terreno della storia della musica, la disco risulta purtroppo isolata o rimossa dalla saggistica sulla cultura moderna (e postmoderna) e su quella black (o neroamericana), dunque inserita quasi esclusivamente all’interno delle cronache e del gossip su prodotti commerciali e fenomeni consumistici, in rapporto a paragoni più o meno sensati...

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