Cultura
Un laboratorio della modernità per indagare il presente
Scaffale «Napoleone deve morire. L’idea di ripetizione storica nella Rivoluzione francese» di Francesco Benigno e Daniele Di Bartolomeo, per Salerno editrice. Un lavoro che sembra recuperare - dandole qualità - l’eredità dell’ultimo Furet sull’autonomia della parola nel definire l’azione democratica
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Scaffale «Napoleone deve morire. L’idea di ripetizione storica nella Rivoluzione francese» di Francesco Benigno e Daniele Di Bartolomeo, per Salerno editrice. Un lavoro che sembra recuperare - dandole qualità - l’eredità dell’ultimo Furet sull’autonomia della parola nel definire l’azione democratica
Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 16 ottobre 2020Edizione 16.10.2020
Lo scorso giugno, in piena pandemia, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha convocato gli Stati generali per rilanciare l’azione di governo, sollevando voci ora ironiche ora allarmate su quella enfatica rievocazione della storia. Il riferimento, naturalmente, era agli Stati generali del 1789 voluti da Luigi XVI per potenziare la monarchia che innescarono il processo rivoluzionario. Per i commentatori evocare quell’esperienza si traduceva nell’involontaria vocazione al fallimento. Più complesso il gioco di specchi e la connessione fra passato, presente e futuro che la dichiarazione di Conte ha tirato in ballo. Su questa dimensione si muovono le riflessioni di Francesco Benigno...