Visioni
Un leone d’oro sul raccordo anulare
Venezia 70 Dopo quindici anni vince un film italiano. Ma di fronte a un fare cinema aperto, di libertà di pensiero, risulta incomprensibile il doppio premio a «La moglie del poliziotto» e «Miss Violence»
Gianfranco Rosi – Reuters
Venezia 70 Dopo quindici anni vince un film italiano. Ma di fronte a un fare cinema aperto, di libertà di pensiero, risulta incomprensibile il doppio premio a «La moglie del poliziotto» e «Miss Violence»
Pubblicato circa 11 anni faEdizione del 8 settembre 2013
Cristina PiccinoVENEZIA
Ha vinto Sacro Gra, Bernardo Bertolucci, presidente della giuria, è stato bravissimo a dare un Leone d’oro che, come la Coppa Volpi a Elena Cotta, protagonista dell’esordio di Emma Dante Via Castellana Bandiera, premia dopo anni di spinose polemiche per la sua mancanza il cinema italiano, in una forma non codificata. Gianfranco Rosi è uno dei nostri registi più bravi, talento inclassificabile come il suo cinema, e come questo film che percorrendo l’anello stradale intorno a Roma, produce una specie di variazione magica delle forme cinematografiche: slapstick, commedia, immersione in profondità, racconto del tempo presente e traduzione del «reale» nel...