Cultura

Un libro? È sempre un luogo di assembramenti

Un libro? È sempre un luogo di assembramenti

Express L'americana Kelly Jensen, ex bibliotecaria e oggi autrice di antologie sul femminismo e la salute mentale, sostiene che vada citata «ogni persona che abbia avuto un ruolo nella realizzazione di un libro, che abbia risposto a un’e-mail o che sia stata presente nei mesi dell’editing». Sarebbe una parte vitale della creazione dell’opera

Pubblicato circa 3 anni faEdizione del 11 novembre 2021
È una verità universalmente riconosciuta – o almeno riconosciuta da chi ha una qualche consuetudine con il mondo dell’editoria – che un libro appartiene solo in parte a chi mette il proprio nome sulla copertina. Tralasciando le autopubblicazioni (per le quali comunque l’autore o l’autrice deve fare i conti con entità reali, sebbene remote), perché un libro approdi in libreria è necessario il lavoro di una quantità di persone così varia e numerosa che qui non ci si prova neppure a elencarla. Ci prova invece, più o meno riuscendoci, l’americana Kelly Jensen (ex bibliotecaria e oggi autrice di due antologie,...

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