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Un macigno sul Sultano Nato
Genocidio degli armeni In verità, la Turchia, oggi, non è più semplice «baluardo orientale della Nato», ma anche centro nevralgico sia per frenare il flusso dei migranti sia per incentivarlo, e, d’altro canto, luogo di alimentazione del terrorismo islamista, e nel contempo, centro di organizzazione del contrasto ad esso
Genocidio degli armeni In verità, la Turchia, oggi, non è più semplice «baluardo orientale della Nato», ma anche centro nevralgico sia per frenare il flusso dei migranti sia per incentivarlo, e, d’altro canto, luogo di alimentazione del terrorismo islamista, e nel contempo, centro di organizzazione del contrasto ad esso
Pubblicato più di 8 anni faEdizione del 3 giugno 2016
Il passato che non passa, torna regolarmente agli onori (o ai disonori) della cronaca. Le scuse o le mancate scuse per i crimini commessi da una nazione ai danni di un’altra (Obama recentemente a Hiroshima per la prima tragica atomica Usa); l’incommensurabile orrore della Shoà, che ci viene ricordato, in ogni modo, quotidianamente; i massacri, le annessioni di territori con la violenza, i misfatti delle potenze coloniali, sono altrettanti capitoli della storia del mondo, davanti ai quali la tentazione è sovente quella giustificazionista (tutti gli Stati sono nati dalla violenza, per esempio), o liquidatoria (ne abbiamo parlato abbastanza). Oppure, sull’altro...