Politica
Un marziano sui castelli elettorali
Roma L’inchiesta sugli scontrini potrebbe essere archiviata e il sindaco non è indagato. Ignazio Marino lo scopre in procura e annuncia: «Potrei ritirare le dimissioni». Ancora dodici giorni di travaglio per il Pd, fino alla deadline del 2 novembre. Ma Orfini convoca e blinda i consiglieri dem: «Non c’è più maggioranza». La linea renziana: «Nessuna verifica in Aula»
Roma L’inchiesta sugli scontrini potrebbe essere archiviata e il sindaco non è indagato. Ignazio Marino lo scopre in procura e annuncia: «Potrei ritirare le dimissioni». Ancora dodici giorni di travaglio per il Pd, fino alla deadline del 2 novembre. Ma Orfini convoca e blinda i consiglieri dem: «Non c’è più maggioranza». La linea renziana: «Nessuna verifica in Aula»
Pubblicato circa 9 anni faEdizione del 21 ottobre 2015
Eleonora MartiniROMA
Dimissioni definitive? «Ho scritto che mi sarei preso venti giorni per valutare. Lo penso ancora». Le quattro ore passate lunedì in procura, a colloquio con i pm che indagano sui suoi scontrini, sono state per il sindaco di Roma un antidoto al veleno giudiziario cosparso sulla sua strada da chi non aveva più armi politiche. Per la prima volta da quando rassegnato le dimissioni cedendo alle pressioni renziane, Ignazio Marino torna a parlare. «Come ho scritto nella lettera di dimissioni del 12 ottobre alla presidente dell’Assemblea capitolina Valeria Baglio e come prevede la legge, ho preso 20 giorni di tempo...