Cultura
Un medium caldo messo al bando
Codici aperti Il ministero dello sviluppo economico accusato di favorire i grandi network nelle aste delle frequenze radio. La diffusione in Am ha bassi costi per grandi spazi. Per questo è ambita dalle emittenti comunitarie. Annunciati al recente hackmeeting progetti di autocostruzione per combattere la concentrazione
Codici aperti Il ministero dello sviluppo economico accusato di favorire i grandi network nelle aste delle frequenze radio. La diffusione in Am ha bassi costi per grandi spazi. Per questo è ambita dalle emittenti comunitarie. Annunciati al recente hackmeeting progetti di autocostruzione per combattere la concentrazione
Pubblicato più di 7 anni faEdizione del 24 giugno 2017
La fine della radio è una delle molte profezie mai avveratesi che hanno accompagnato l’avvento dell’era digitale. A smentire come il potere della comunicazione via etere sia tutt’altro che al tramonto è, ad esempio, la vicenda relativa all’assegnazione delle frequenze Am nel nostro paese. Comunemente definita come «onde medie», questa porzione dello spettro elettromagnetico è oggi al centro di una battaglia (per ora) sotterranea fatta di regolamenti, graduatorie, ricorsi al Tar e impianti di trasmissione auto-costruiti. Un terreno, su cui si stanno addensando contendenti e interessi tra i più differenti: grandi imprese del mondo della radiofonia, aspiranti radio comunitarie, istituzioni...