Cultura

Un mito duro a morire

Un mito duro a morireTogliatti, Gastone e Secchia a Novara, nel maggio 1945. Foto tratta da «Storia fotografica del Partito comunista italiano»

Una storia italiana «Ferreo organizzatore», il rivoluzionario che voleva l’insurrezione, il combattente che che si è scagliato contro il supposto tradimento della Resistenza . È uno dei giudizi che hanno accompagnato la figura di Pietro Secchia. «Le rivoluzioni non cadono dal cielo», il volume di Marco Albeltaro recentemente pubblicato da Laterza consente invece di ricostruire con rigore il percorso del leader comunista al di là dell’aura di dirigente ostile ai "cedimenti" del Pci che ha accompgnato la sua vita politica

Pubblicato più di 10 anni faEdizione del 5 marzo 2014
Ci sono, nella storia del movimento operaio, miti che si formano spontaneamente, altri che vengono alimentati, altri ancora che prendono strade diverse da quelle imboccate in partenza. Il caso di Pietro Secchia riassume in sé tutte queste caratteristiche, e invita a ripensarne natura e consistenza la biografia appena pubblicata da Marco Albeltaro(Le rivoluzioni non cadono dal cielo. Pietro Secchia, una vita di parte, Laterza, pp. 235, euro 22). La difficoltà maggiore che si incontra nel districarsi tra storia e mito, nel caso specifico, è dovuta al fatto che, come avverte l’autore fin dalla prima pagina, Secchia curò in prima persona...

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